In occasione dell’ultima mostra organizzata dall’Unione Fiorentina sotto la sua Presidenza il Sen. Luciano Bausi scrisse:
La necessità di rifiutare che le cose del passato debbano andare consumate così senza un ricordo… non solo per coloro che hanno il diritto ad essere ricordati, ma anche per la ricchezza spirituale e di riconoscenza di noi che abbiamo il dovere di ricordare.
L’Unione Fiorentina, da sempre sensibile ai valori autentici della nostra civiltà, per molti anni ha portato Firenze alla ribalta internazionale dell’arte e della cultura.
Il fondatore
Enrico Barfucci
Breve storia dei primi 40 anni
1945
NASCE L’INCONTRO
Nell’immediato dopoguerra avvertì la necessità di raccogliere tutte le energie capaci di cooperare alla rinascita della città e nel 1945 fondò l’associazione l’Incontro alla quale aderirono gli amici di sempre (Papini, Bargellini ed altri) con lo scopo di riunire a conversazione persone di qualsiasi estrazione sociale, dagli intellettuali agli operai, creando momenti di aggregazione ed occasioni per proficui scambi di idee intorno alle problematiche cittadine.
1949
NASCE L’UNIONE FIORENTINA
L’Incontro si esaurì tra il 1946 ed il 1947 e nel 1949 Enrico Barfucci propose di trasformare l’Incontro in una nuova Associazione Culturale cui fu dato il nome di UNIONE FIORENTINA che vide tra i suoi promotori grandi personalità della cultura e dell’arte. A seguire solo alcuni di quei prestigiosi nomi: Francesco Adorno, Piero Bargellini, Alessandro Bonsanti, Emilio Cecchi, Bruno Cicognani, Primo Conti, Enzo Faraoni, Arturo Loria, Aldo Palazzeschi, Giovanni Poggi, Vasco Pratolini, Ottone Rosai, Giovanni Spadolini, Enrico e Piero Vallecchi e tanti altri.
Sin dall’inizio l’Unione Fiorentina ha articolato la propria attività su varie direttrici attraverso la costituzione di COMITATI.
1950
LIBERA CATTEDRA DI STORIA DELLA CIVILTÀ FIORENTINA
La Libera Cattedra ha costituito l’elemento caratterizzante della storia dell’Unione poiché espressione di quello spirito di liberalità, così tenacemente sostenuto dai fondatori della Associazione e da quanti vi aderirono, che consentiva di unire uomini di versanti opposti, di fedi politiche diverse, cattolici e laici, secondo il criterio del confronto e del colloquio su argomenti di grande rilievo ed impegno, guardando ad una Firenze europea, o meglio, universale che rifiuta inutili contrasti e atteggiamenti distruttivi. Inaugurata nel 1950, la Libera Cattedra (presieduta prima da Carlo Pellegrini e, successivamente, da Piero Bigongiari, Mario Luzi ed Oreste Macrì) propose lo svolgimento di cicli annuali di conferenze su molteplici aspetti della civiltà fiorentina, dalla antichità fino ai giorni nostri.
L’ultima serie di conferenze si concluse nel 1990. Solo alcune delle numerose conferenze e dei nomi illustri che le tennero:
“La lingua del Petrarca”, Gianfranco Contini
“Marsilio Ficino”, Eugenio Garin
“La poetica del Magnifico”, Arturo Loria
“Affari e cultura in Firenze nel XIV e XV secolo”, Yves Renouard
“Umanesimo”, Paolo Lamanna
“Il Poliziano”, Carlo Emilio Gadda
“L’Alberti e l’uomo universale”, Harold Acton
“Brunelleschi”, Giovanni Michelucci
“Dante”, Giuseppe Ungaretti
“Lo spirito fiorentino nella architettura contemporanea”, Le Corbusier
“Masaccio”, De Chirico
“La poesia bernesca”, Curzio Malaparte
“Vasari scrittore”, Alessandro Bonsanti
“Cellini uomo”, Piero Calamandrei
“Machiavelli”, Federico Chabod
“Bettino Ricasoli”, Giovanni Spadolini
“”Papini e le riviste dal Leonardo a Lacerba”, Carlo Bo
“I critici ed i saggisti”, Guido Piovene
“Lezioni sulla vita giovanile di Dante”, Francesco Mazzoni
1950
IL PREMIO DEL FIORINO
Nel tentativo di “ristabilire un contatto smarrito e ravvivare la scaduta sorte dell’arte” l’Unione Fiorentina istituì il “Premio del Fiorino”, una rassegna-concorso di pittura contemporanea il cui nome significativo alludeva all’antica proprietà economica di Firenze.
La I Mostra Nazionale Premio del Fiorino si tenne alla Galleria dell’Accademia dal 18 maggio al 18 giugno 1950; tra le presenze di maggior rilievo: Conti, Casorati, Brindisi, Gentiloni, Savinio. Dopo il grande successo ottenuto la manifestazione divenne annuale fino al 1968 e biennale, in alternanza con la Mostra della Grafica d’Arte fino al 1977 (ultima edizione).
1951
COMITATO PER LE TRADIZIONI DI VITA INTERNAZIONALE A FIRENZE
Nato con il patrocinio del Comune e con il sostegno del Sindaco Giorgio La Pira e dell’Assessore alla Cultura Piero Bargellini celebra annualmente le “Giornate Internazionali” in omaggio agli stranieri illustri che hanno soggiornato ed operato a Firenze.
1959
COMITATO PER I LUOGHI FAMILIARI DI DANTE ED ISTITUZIONE DELL’ ANNUALE DI DANTE
L’Annuale viene celebrato solennemente la terza domenica di maggio con conferenze e manifestazioni durante le quali viene consegnata una medaglia d’oro ad uno dei maggiori studiosi di Dante (tra di loro ricordiamo Natalino Sapegno e Thomas S. Eliot).
1965 - Nasce il Museo Casa di Dante
NASCE IL MUSEO CASA DI DANTE
Nel 1965, in occasione del VII centenario della nascita di Dante il complesso di Via Santa Margherita, allora sede di uffici comunali, fu restituito alla funzione che gli spettava e consegnato dal Comune alla Unione Fiorentina che vi costituì il Museo della Casa di Dante.
1968
LA BIENNALE DELLA GRAFICA
Alla presenza del Sindaco di Firenze Luciano Bausi fu inaugurata in Palazzo Strozzi la Prima Edizione della “Mostra Biennale Internazionale della Grafica” che vedrà nel 1978 la sua ultima edizione. La Biennale della Grafica si presentava divisa in due grandi sezioni: una dedicata alle mostre storiche e l’altra a quelle contemporanee.
La sezione storica si aprì con i padri dell’incisione italiana (Antonio del Pollaiolo per la calcografia e Ugo da Carpi per la xilografia) e continuò con una ampia antologia di Fattori, Morandi, Viviani, Bartolini e poi Soffici, Rosai, Viani, Maccari, De Witt, Lega, Carrà).
Molto ampia fu anche l’adesione straniera che vide presenti opere di Picasso, Chagall, Matisse, Villon… Per quanto riguarda la sezione contemporanea, questa registrò la partecipazione di 39 Nazioni e la presenza di 50 artisti italiani tra cui Grazzini, Terreni, Zetti, Lotti, Fallani e Tommasi.
1988
LA STORIA DI FIRENZE
Una prolusione di Carlo Bo apre il ciclo di convegni e manifestazioni dal titolo “Storia di una città : Firenze fra le due Guerre” , nell’ambito del quale si sono tenute conferenze, dibattiti e spettacoli sui molteplici aspetti della vita e della cultura fiorentina di quel periodo: dalla musica classica a quella leggera, dal teatro di prosa alla poesia e alla letteratura.
1990
LA MOSTRA DI PALAZZO STROZZI
A chiusura del ciclo, una grande mostra di pittura allestita in Palazzo Strozzi dal 27 aprile al 27 maggio 1990 ha offerto un vastissimo panorama degli artisti che hanno operato a Firenze tra le due guerre.
Accanto ai nomi più celebrati e studiati come Soffici, Rosai, Conti, Annigoni e Chini non sono mancate le riscoperte come nel caso di Achille Lega e Antony De Witt o le autentiche sorprese come Gino Carlo Sensani o Giuseppe Piombanti Ammannati e tutti gli altri artisti dotati di grande talento che hanno dato un contributo essenziale al linguaggio figurativo di quel periodo storico.
Nota bibliografica: testo estratto da Storia di una città. Firenze e l’Unione Fiorentina di Gabriella Gentilini, Firenze, SP 44, 1992
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